Laura Panetti

L’intreccio, un’icona dell’animo umano

Per Federica Scoppa il supporto pittorico è un’area in cui agire attingendo a forme vitali contenute negli stati emozionali generati dalle esperienze che ha vissuto.

Gli Intrecci paragonabili all’arte di scarabocchiare (su cui la psiconologia ovvero la psicologia dell’icona, si è molto soffermata), sembrerebbero segni a casaccio, gettati su un supporto, ma gli Intrecci come calligrafia sono un segno-simbolo, denotano l’inconscio dell’artista e ovviamente i suoi sentimenti: la gioia, il senso di pace e il malessere sono ben visibili in questi lavori. Lo Scarabocchio, teoria che ha ruotato attorno alla figura dell’artista e docente Nato Frascà (1931-2006), è stato definito una vera e propria “radiografia” dell’anima: alla stessa maniera le Visioni di Federica Scoppa sono un lavoro atto a farci risalire alla profondità della sua anima.

Le forme, in questi suoi lavori, risultano essere innervate da un’impressionante carica elettrica, sono vasi sanguigni che irrorano il supporto e danno movimento all’intera composizione, a volte organico ma anche disorganico. Sembrerebbe un lavoro, quello degli Intrecci, basato sull’immediatezza e la spontaneità, in realtà sono opere che vertono in favore di una meditazione.

Ogni immagine che crea un Intreccio, non si può proporre in senso assoluto, poiché ogni segno-intreccio ricorre in percorsi psiconologici individuali: l’artista crea una grande variante di Intrecci, come un musicista crea variazioni su un tema, ovvero quello dei suoi sentimenti. Ogni Intreccio infatti racconta qualcosa, ci svela un sentimento preciso, l’intensità del segno e la persistenza nella sequenza denotano particolari e specifiche situazioni energetiche e di senso.

La persistenza segnica che prevale, osservando alcuni degli Intrecci, si avvicina molto alla rappresentazione di una spina. In questi lavori, rispetto ad altri Intrecci precedenti, il sapiente utilizzo del colore – l’artista ha prediletto i colori fluo, accostando in una stessa composizione colori contrastanti – fa risaltare ancora di più una sensazione di forte energia. È come se l’artista, utilizzando il binomio energetico spina-colore, abbia voluto mettere in evidenza un sentimento di forte intensità. Le spine ci riportano però al dolore, come un rimando ancestrale alle spine della corona portata da Gesù nel proprio martirio: attraverso l’inserimento del segno della spina l’artista ha voluto comunicarci qualcosa di particolarmente profondo della sua anima.

SCRIVIMI