Cristiana Scoppa

Piccola dichiarazione d’amore e gratitudine

Visions è il primo lavoro di Federica Scoppa nel quale ho sentito emergere con forza una sua voce originale, non riferibile in maniera definita al suo percorso di formazione, un momento creativo che ha saputo sorprendere anche la profonda conoscenza reciproca che ci unisce, rivelando insieme un’abilità tecnica raffinata e un pulsare di emozioni che non avevano – e non potevano forse – trovare la strada delle parole, essere espresse in una condivisione narrata. Potevano solo essere pittura.
Nei meandri che si stagliano sui quadri della mostra “Visions” – quelli bicromatici giallo-rosso, verde-blu, blu-grigio, – o nei monocromatici viola, marrone, fucsia intenso, c`è qualcosa di turgido, potente, primigenio che la capacità tecnica di usare colori e pennelli fa emergere in maniera vivida. Con il richiamo alle forme della natura, delle piante, è il senso di resilienza impressionante e unico del mondo vegetale che la tela sembra volerci ricordare, rendendoci coscienti di una forza che alberga anche nell’animo umano.
Nelle grandi tavole grigio-nero-oro-bianco, con le loro serie di velature sovrapposte e la pasta del colore che innerva di rilievi la superficie, soffia un vento che agita i pensieri, che fa sentire viva la pelle, che ci ricorda l’infinitamente fragile della vita umana e insieme la sua capacità di essere elegante, di tessere relazioni, di costruire vicinanza.
Nell’uso di colori fluorescenti che al buio trasformano le tele facendo emergere paesaggi nascosti dietro le forme diurne, c’è un invito ad amare e rispettare la notte, vilipesa da paure indotte e retorica securitaria, come spazio-tempo di rivelazione, in cui i sensi si fanno più acuti e il vissuto può mescolarsi al sogno.
Così questo piccolo testo vuole essere una dichiarazione d’amore – e di gratitudine – per questa artista che attraverso la sua arte offre a me, e a chiunque altro, la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo di sé stesso e del nostro essere umani.

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